Gli appuntamenti del martedì

28 Maggio 2022 | Alla porta

Quattro percorsi di catechesi per il nuovo anno pastorale

Nella nostra comunità il martedì diventa il giorno della catechesi, della riflessione, del confronto: nei mesi di settembre e ottobre prenderanno il via tre percorsi di formazione e, più avanti, anche i quaresimali itineranti.
Quest’anno pastorale ci porterà a vivere un appuntamento importante e prezioso per la nostra comunità: l’ordinazione diaconale (29-30 ottobre 2022) e poi sacerdotale (27-28 maggio 2023) di Paolo, un giovane nato e cresciuto tra noi. Le tematiche scelte vogliono essere un’occasione per avvicinarci man mano alla solennità di Pentecoste, data prevista per le ordinazioni presbiterali.

Avete l’Eucarestia, avete tutto

Con don Ezio Bolis – ore 20.45 in chiesa parrocchiale

“Avete l’Eucarestia, avete tutto”: la verità di questa espressione, assai ricorrente nella devozione eucaristica dei secoli passati, è stata espressa in termini nuovi dal Concilio Vaticano II, quando afferma che “nella Santissima Eucarestia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo, che per la sua carne vivificata e vivificante per mezzo dello Spirito Santo, dà vita agli uomini” (Presbyterorum ordinis, 5).
L’Eucarestia ci consegna la forma ultima della vita cristiana, la carità, la quale si declina poi in atteggiamenti e stili diversi. Essere cristiani significa lasciarsi plasmare da quella stessa carità che Gesù vive e ci rivela nella sua Pasqua, ripresentata in ogni Eucarestia. Dunque la carità cristiana è sempre una carità contemplante: nell’Eucarestia contempliamo la carità di Dio per capire secondo quali leggi e modalità essa passi dal Suo cuore nella nostra vita e, attraverso noi, ai fratelli.
Il senso dell’Eucarestia è insegnato dalla Sacra Scrittura, dalla tradizione della Chiesa, dalla Liturgia e dalla riflessione teologica. Eppure c’è un’altra, luminosa via per accedere al cuore del mistero eucaristico; si tratta dell’esperienza dei Santi, della loro esistenza eucaristica. Con le scelte e le opere, più che con le loro parole, essi hanno colto nell’Eucarestia la vera forma della vita cristiana.
Le figure di Santi e di maestri spirituali che ci proponiamo di accostare in questo anno pastorale illustrano il mistero eucaristico con la loro sapienza ma soprattutto con gli esempi della loro vita. Ci offrono una catechesi eucaristica non fatta di aride formule, ma solida e calda per simboli e immagini.

don Ezio Bolis

I gesti della fede

Con don Giuseppe – ore 20.45 in chiesa parrocchiale

La fede ha i suoi gesti. Attraversano tutta la sua esistenza, anche feriale. Con questo percorso, che proseguirà anche il prossimo anno, noi li enumereremo e li metteremo in fila. Di ognuno esprimeremo la valenza antropologica, biblica, liturgica, bussando anche al mondo dell’arte che li ha espressi e significati.

I GESTI:

  1. Recarsi al tempio
  2. Entrare
  3. Fare il segno della croce
  4. Battersi il petto
  5. Accogliere la Parola
  6. Stare in piedi, camminare
  7. Benedire, spezzare il pane
  8. Inginocchiarsi, adorare
  9. Invocare il nome del
    Signore

Don Giuseppe

Camminare insieme

Con don Dario – ore 15.30 in chiesa parrocchiale

I nostri incontri di spiritualità, anche quest’anno, avranno come punto centrale la Parola di Dio, letta, ascoltata, meditata e condivisa, declinata dentro l’esperienza personale di ciascuno, attraverso la rielaborazione personale dei propri vissuti. Tratteremo ma soprattutto tenteremo di comprendere interiormente cosa vuol dire discernimento, personale e anche comunitario.
Dentro il contesto sinodale che la nostra chiesa sta attraversando, proveremo anche quest’anno a riflettere e a lasciarci provocare su come ripartire, dopo la terribile pandemia che continua inesorabilmente ad accompagnarci.
Lo faremo attraverso la preghiera e i nostri spazi di condivisione, ci lasceremo aiutare anche dalle tracce dei sussidi diocesani, vivremo spazi di ascolto, di non giudizio dove tenteremo davvero di costruire un pezzetto di umanità, come dice bene Papa Francesco, per non occupare spazi ma avviare processi.
Ci prenderemo tempo per leggere il tempo presente, per imparare a diventare adulti nella fede e dare una coraggiosa interpretazione teologica del tempo che stiamo vivendo e della crisi generale che stiamo attraversando. Tenteremo non solo di leggere le crisi del nostro tempo e della nostra vita con gli occhi della fede, ma faremo un passaggio ulteriore: credere che nella crisi c’è Dio, che la crisi è luogo della Sua presenza, della Sua rivelazione, della parola che vuole rivolgerci.
Allora il tempo della crisi non è una disgrazia da subire, ma può diventare un luogo fondamentale dell’esistenza umana in cui vengono messe sotto accusa le nostre consuetudini, anche ecclesiali.
Non solo, in più la crisi nasconde una grazia immensa. La pandemia, secondo le profetiche parole di Papa Francesco, ci ha fatto vedere come fino ad oggi abbiamo creduto di essere sani in un mondo che in realtà era ammalato.
Ecco che allora occorre ripartire da Dio e riscoprire Dio. Abbiamo bisogno di immaginare un nuovo modo di essere Chiesa.
I nostri incontri di spiritualità inizieranno da qui. Dall’invito, coraggioso e profetico, di papa Francesco:
«Questo è il tempo favorevole del Signore, che ci chiede di non conformarci né accontentarci, e tanto meno di giustificarci con logiche sostitutive o palliative, che impediscono di sostenere l’impatto e le gravi conseguenze di ciò che stiamo vivendo. Questo è il tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo può offrirci. Lo Spirito, che non si lascia rinchiudere né strumentalizzare con schemi, modalità e strutture fisse o caduche, ci propone di unirci al suo movimento capace di “fare nuove tutte le cose” (Apocalisse 21, 5)»

don Dario