Pellegrinaggio parrocchiale al Museo del Divino Infante
La nostra comunità parrocchiale ha vissuto il Tempo di Natale con diverse iniziative molto interessanti. Il tutto nel contesto degli 800 anni dal primo presepe a Greccio, per opera di San Francesco d’Assisi. Ricordiamo soprattutto il bellissimo presepio circolare realizzato in mezzo alla nostra chiesa; il presepio vivente che, nella Notte di Natale, ha dato un tocco speciale alla celebrazione della nascita di Gesù; la mostra Troverete un bambino, con più di 40 statue artistiche di Gesù Bambino allestita, dal 16 dicembre al 7 gennaio, in congrega. Proprio in collegamento con questa mostra abbiamo vissuto anche la visita al Museo del Divino Infante a Gardone Riviera (BS).
È così che, giovedì 4 gennaio, una comitiva di più di 60 persone in pullman e pullmino è partita per quella che potremmo definire un pellegrinaggio all’insegna dell’arte e del bello e, anche, dell’allegria. Fin dal mattino il giorno prometteva bene, con un sole splendente che ci avrebbe accompagnato per tutto il viaggio.
Prima tappa è stata Salò, con passeggiata sul lungolago, tappa per il caffè e visita al duomo di Santa Maria Annunziata: del XV secolo e di stile tardo gotico, custodisce al suo interno opere d’arte come le tele del Romanino e del Moretto.
Ci siamo poi spostati al santuario della Madonna del Carmine a San Felice del Benaco: risalente al secolo XV, con pareti decorate da affreschi di pittori del XV-XVI secolo, è oggi custodito dai padri carmelitani scalzi. Qui abbiamo pregato, celebrato la Santa Messa e pranzato.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il Museo del Divino Infante a Gardone Riviera. La visita è stata guidata dall’ideatrice stessa del museo, la signora Hiky Mayr. Collezionista colta di origine tedesca,la signora Mayr ha dedicato molti anni della sua vita alla ricerca, alla raccolta e al restauro delle sculture raffiguranti il Bambin Gesù. La collezione ha già avuto numerosi riscontri positivi da parte del pubblico in occasione delle varie esposizioni e mostre presso i più importanti musei italiani ed esteri. È lei che ha costruito appositamente questo spazio espositivo nella cittadina di Gardone Riviera, in segno di gratitudine verso il paese che l’ha ospitata per molti anni.
Per noi è stato molto bello ed interessante ammirare le varie rappresentazioni del Santo Bambino nelle sue vesti più belle. Il museo raccoglie più di 150 statue nude oppure vestite da Piccolo Re, con broccati preziosi, sete rare e pizzi di cinque secoli fa, ormai introvabili.
Ci ha sorpreso anche come la signora Mayr ci illustrasse la mostra lasciandosi prendere da emozione ed affetto nei confronti di queste sculture, tutte rigorosamente italiane, che con il suo paziente lavoro di restauro ha riportato in vita, quale testimonianza di un passato e di una tradizione non solo legata al campo artigianale, ma anche alle usanze e alle tradizioni devozionali, individuabili soprattutto nell’Italia meridionale.
Lei stessa ha affermato: “Ho acquistato queste opere nei mercatini antiquari e molte di esse erano in condizioni conservative pessime per cui ho sentito l’esigenza di prendermene cura personalmente ponendo la massima attenzione all’originalità del materiale e all’iconografia. Anche la confezione delle nuove vesti, a volte indispensabile, viene realizzata con stoffe e paramenti rigorosamente d’epoca che trovo esclusivamente dagli antiquari, e poi seguo modelli e tecniche dell’epoca”.
Nel museo, insieme alle statue di Gesù Bambino, abbiamo potuto ammirare anche alcuni presepi napoletani di particolare pregio artistico.
Terminato il percorso ci è stata offerta anche una gustosa merenda.
Tornando a casa ci siamo resi conto di aver trascorso una giornata proprio bella. Abbiamo contemplato diverse bellezze artistiche che ci hanno rimandato alla bellezza stessa di Dio e, specialmente l’ammirazione delle statue del Divino Infante, ci ha ulteriormente aiutato a contemplare il mistero del Natale: la grandezza di un Dio che per noi e per la nostra salvezza si è fatto umile bambino.
Un grazie a coloro che hanno organizzato questo particolare evento.
Don Mario