La gita a Trescore con visita all’oratorio Suardi
A Trescore, presso la villa dei conti Suardi, è presente, già dal XV secolo, una cappella privata, un oratorio. Dedicato a Santa Barbara e Santa Brigida, tale oratorio fu fatto costruire dai cugini Giambattista Suardi e Maffeo Suardi, che ne affidarono gli affreschi, con il Cristo-vite e Storie delle vite di Sante, a Lorenzo Lotto. Verso il 1523, Lotto ricevette dal conte Giovan Battista Suardi la commissione di decorare l’oratorio appena restaurato e si trasferì direttamente nella località. La decisione del committente fu dettata da un urgente spirito di devozione: gli astrologi avevano infatti previsto un’imminente alluvione nel febbraio 1524. Inoltre, incombeva la minaccia dei lanzichenecchi che calavano in Italia settentrionale, passando proprio per la via davanti all’oratorio e portando con sé i germi della dottrina luterana. Gli affreschi vennero compiuti entro l’estate del 1524. Cadendo quindi quest’anno il 500° anniversario degli affreschi di Lorenzo Lotto nell’oratorio di villa Suardi, la nostra parrocchia, accogliendo la proposta di don Giuseppe e del gruppo artistico-culturale, ha organizzato una visita a Trescore proprio per ammirare tali opere artistiche.
Così, un gruppo di circa cinquanta persone, la mattina di martedì 18 giugno, è partito alla volta di Trescore per trascorrere una bella giornata all’insegna delle bellezze artistiche e dell’amicizia. Arrivato a destinazione, il gruppo è stato accolto dalla guida che ha illustrato il capolavoro del Lotto. La parete sinistra dell’oratorio ha come protagonista Santa Barbara, in un susseguirsi di scene che illustrano la storia della Santa: il suo rifiuto del matrimonio impostole dal padre, i processi e la carcerazione, fino ai supplizi e alla morte ad opera del genitore. Il tutto viene rappresentato con un’estrema ricchezza di architetture, colori e personaggi.
Ai lati sono raffigurati alcuni eretici vissuti nei primi secoli del cristianesimo, contro i quali hanno scritto e polemizzato i dottori della Chiesa (in particolare San Gerolamo e Sant’Ambrogio), presentati, con la Madonna e altri Santi, nei giragli formati dai tralci che partono dalle dita del Cristo-vite, situato al centro della parete: “Ego sum vitis, vos palmites” è la frase evangelica che si legge sopra la grande figura. Più in alto vi è l’iscrizione, oggi illeggibile ma conosciuta, che ricorda committenti, autore e data di esecuzione. I tralci proseguono nel soffitto a rappresentare una vigna, simbolo del popolo di Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento; vi giocano putti e angeli tra pampini, foglie e grappoli, oppure appoggiati a cartigli che recano iscrizioni delle Sacre Scritture o della liturgia, con particolare riferimento al Mistero dell’Eucaristia.
Sulla parete destra troviamo, invece, alcuni significativi episodi della vita di Santa Brigida d’Irlanda, protettrice del mondo agricolo. Alla cerimonia della vestizione religiosa assiste la famiglia del secondo committente, Maffeo Suardi. Anche su questa parete, come pure su quella di fondo, sono rappresentati i profeti dell’Antico Testamento e le sibille. Un cameo: sopra la porta d’ingresso è visibile l’autoritratto del Lotto in vesti di cacciatore. Sul fondo notiamo Santa Maria Maddalena nutrita con l’Ostia consacrata, e Santa Caterina martire d’Alessandria d’Egitto. L’intero ciclo di affreschi, le tematiche, i simbolismi, sono un’efficace sintesi della predicazione contemporanea contro i rischi della riforma protestante, di cui erano diffusori gli eserciti tedeschi che periodicamente invadevano il territorio della Val Cavallina.
Il nostro gruppo, appassionato di opere d’arte, ha fatto una visita anche alla chiesa parrocchiale di Trescore, dedicata a San Pietro apostolo e consacrata il 10 settembre 1906 dal vescovo di Bergamo Giacomo Maria Radini-Tedeschi (Piacenza, 12 luglio 1857 – Bergamo, 22 agosto 1914). Dopo il pranzo e un’allegra tombolata, il gruppo è tornato nei pressi della chiesa parrocchiale, dove si trova una cappella dedicata alla Madonna di Lourdes. In questa chiesina sono esposte le riproduzioni di alcune delle tele più importanti di Lorenzo Lotto, i cui originali sono custoditi in diverse chiese della diocesi di Bergamo. Anche qui la guida ha spiegato e fatto gustare le bellezze artistiche di Lorenzo Lotto. Terminata la visita, con grande soddisfazione e apprezzamento per ciò che ha visto, la nostra comitiva ha preso la via del ritorno a casa.
Don Mario