Il pellegrinaggio parrocchiale del mese di maggio
Un maggio piovoso ha scombinato i piani delle S. Messe nei rioni, costringendoci in diverse occasioni a rifugiarci in chiesa parrocchiale. Ringraziamo i parchi e i cortili del nostro paese che ci hanno ospitato, o che erano pronti per farlo: i due parchi in via dei Caniana; il cortile di via Milano, 16; il parco di via Roma; il parco di via Brescia; il parco di largo della Cooperazione; il cortile di via Bergamo, 66; il cortile di via San Martino, 20.
A maggio sono iniziate anche le S. Messe nelle chiesette del nostro territorio, che proseguiranno fino alla fine di agosto: all’Annunziata, alla Trinità, alla Muratella, alle Fornasette, al Campino, a Liteggio, al Cimitero, ai Morti dell’Arca.
Ma il meteo imprevedibile non ci ha impedito di vivere il pellegrinaggio al santuario di Santa Maria della Croce a Crema, martedì 14 maggio. Quando già da due ore il gruppo di cammino costeggiava il Serio per arrivare nel pomeriggio al santuario, un pullman partiva da Cologno, per visitare la città, seguendo una guida che ci ha fatto conoscerne la storia e gustarne le bellezze.
Il centro cittadino è dominato dal duomo di Santa Maria Assunta, cattedrale della piccola diocesi di Crema. L’interno della chiesa, a tre navate, piuttosto semplice, culmina con il presbiterio, dove trova posto la cinquecentesca pala centrale con l’Assunta. Lo scultore mozzanichese Mario Toffetti è stato protagonista del recente rinnovamento del duomo, scolpendo la nuova mensa, il nuovo ambone e la nuova cattedra episcopale. Abbiamo anche visitato la cripta del duomo dove, tra gli altri, riposa mons. Angelo Paravisi, vescovo di Crema dal 1996 al 2004, nativo di Bergamo.
Ci attendeva poi il pranzo alla casa del pellegrino, proprio accanto a Santa Maria della Croce. Nel pomeriggio, un’altra guida ci faceva conoscere la storia che ha portato all’edificazione del bellissimo santuario, a pianta rotonda, e dei suoi tesori artistici. Secondo i documenti storici, la sera del 2 aprile 1490 la giovane cremasca Caterina degli Uberti stava percorrendo la strada per Bergamo con il marito Bartolomeo Pederbelli, detto il Contaglio, pregiudicato originario di quella città, quando l’uomo la aggredì con una spada, lasciandola agonizzante in un bosco ai margini del sentiero. La donna invocò il soccorso della Madonna per non morire senza aver ricevuto i Sacramenti. La Vergine, apparsa a Caterina, esaudì la sua richiesta permettendo che fosse soccorsa: il mattino seguente la giovane fu portata in Crema, dove spirò dopo aver ricevuto da un sacerdote il conforto dei Sacramenti. Sul luogo dell’apparizione fu posta una piccola croce in legno e, nel giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, il 3 maggio 1490, avvenne il primo dei molti miracoli attestati che portarono alla decisione di costruire un santuario.
La preghiera del Rosario e la concelebrazione dell’Eucarestia hanno raccolto i passi (molti) di chi è venuto a piedi, di chi ha utilizzato il pullman o mezzi propri. Così molte persone hanno potuto entrare e pregare nel santuario che avevano visto già altre volte, ma solo passando sulla strada.
Don Giuseppe